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Ehlre Ceremonienmeister 1889
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4. Das Archiv der päpstlichen Ceremonienmeister.
Gilt es, wie ich oben sagte, die handschriftliche Ueberlieferung des ‘Liber ceremoniarum curiae Romanae’ zu sammeln und zu prüfen, so kommt selbstverständlich vor allem das ge nannte Archiv in Betracht. Waren nun auch die Nachsuchungen, welche ich in demselben, dank der Gefälligkeit der Monsignore Sinistri und Catoni,anstellen durfte, für meinen besondern Zweck so gut wie fruchtlos, so hoffe ich doch, manchen Fachgenossen einen kleinen Dienst zu leisten,wenn ich hier kurz die historischen Materialien verzeichne, welche ich in demselben vorfand ; wenngleich der weitaus grösste Theil derselben der neuern Geschichte angehört und ich nicht in der Lage bin, dieselben mit der wünschenswerthen Genauigkeit zu beschreiben. Es werden nämlich meine Mittheilungen immerhin manchen Forschern diemit grossem Zeitverlust verbundenen Nachforschungen ersparen, welche ihnen sonst der vielversprechende Titel dieses Archivs
zur Pflicht machen würde, und manchen anderen Forschern, für
welche hier wirklich etwas zu gewinnen ist, werden sie die Mühe des Nachforschens erleichtern.
Das Archiv der päpstlichen Ceremonienmeister, welches früher in den herrlichen Räumen des Quirinals aufgestellt war, wurde 1870 in den Vatican geflüchtet und fand daselbst in einem unter der Sixtinischen Kapelle gelegenen R a u m ein dürftiges und düsteres Unterkommen. Vor dieser Uebertragung war dasselbe nicht nur gut geordnet, sondern besass schon seit dem Beginne dieses Jahrhunderts einen gedruckten Catalog. Mit ihm haben wir uns vor allem bekannt zu machen.
Da derselbe, wie der Verfasser selbst bemerkt, nur in wenigen Exemplaren (poche copie) oder, wie eine in das mir vorliegende Exemplar eingetragene Notiz besagt, nur in 50 Exemplaren, und zwar einzig für den Gebrauch der Ceremoniare gedruckt wurde, so ist derselbe,soweit ich ermitteln konnte , nicht einmal in einer der römischen Bibliotheken zu- gänglich und kenne ich nur zwei im Privatbesitz befindliche Exemplare.
Ich theile daher vor allem den wichtigern Theil des auch die Geschichte des Archivs enthaltenden Vorworts theils im Wortlaut, theils im Auszug mit.
Der Title des 58 Seiten in Octav umfassenden, anonymen Schriftchens lautet:
[Giovanni Fornici] Ristretto delle principali indicazioni sotto le quali sono raccolte in molti volumi e descritte con indice tutte le istruzioni , memorie e manoscritti , che si conservano nell’ archivio de’ maestri delle ceremonie pontificie a tutto l’anno 1803.
Nach diesem Titelblatt folyt S.3: Giovanni Fornici ai suoi dilettissimi colleghi. Una delle principali occupazioni, che sono proprie del nostro offizio, è di descrivere con accuratezza e con metodo, quanto à relazione alla prattica giornaliera del ceremoniale cosi ecclesiastico come politico del sommo pontifice, del sacro colleggio, di 5 tutti gl’ ordini della prelatura e generalmente della corte di Roma. Ed è sostanzialmente necessario , che si conservino con esattezza queste memorie , affinchè dai dettagli precisi delle osservate costumanze si abbia sempre una norma sicura per non mai introdurre variazioni nella antichissima liturgia della santa sede apostolica.
Conobbe bene questo oggetto importante l’ottimo Monsig. Dini , la di cui persona sarà sempre per noi di grata , lodevolissima ricor danza ; e perciò dopo avere ottenuto dalla santa memoria di Pio VI la facoltà di trasportare nella sua domestica abitazione tutti i diarj e le memorie, che esistevano nell’ archivio, impiegò molti anni per dare a queste un ordine regolare e per raccogliere in seguito, comporre ed aggiungere una quantità grande di manoscritti istruttivi e di storici docu menti , che servissero poi a formare un archivio quanto abbondante altretanto esattissimo.
La perdita per altro di questo degno prelato accaduta in Venezia ai 2 di novembre del 1799 è stata per noi di successo infelice; giachè, quantunque nel custodire dopo la sua morte e nel consegnare i libri e le carte a noi appartenenti usasse della massima diligenza e della più scrupolosa esattezza, chi ebbe di questo incombenza ; tuttavia per combinazioni non prevedute tutto si è poi sconvolto, disordinato e confuso, senza trovare una linea , che ci abbia indicato il registro di quanto apparteneva prima all’ archivio medesimo , e delle memorie , dei documenti , dei libri raccolti posteriormente ed acquistati a proprie spese dallo stesso Dini e destinati forse all’ archivio , moltissimi de’ quali, come appartenenti all’eredità del defonto, sono stati alienati ed a caro30 prezzo venduti.
(S. 4.) Era , come sapete , in questo disordine incalcolabile l’ar chivio, quando nell’ agosto del 1802 colla piena intelligenza e volontà dell’ amabile nostro Monsignor Pacini mi fu data la commissione di ripristinarlo nelle stanze, che sono di nostro uso nel palazzo Quirinale, e metterlo in qualche sistema ; lavoro, che nel corso di un anno ò con dotto al suo termine, come mi è stato possibile.
Zunächst ordnete er das gesammte Archiv in 653 Bände zusammen und verzeichnet den sämmtlichen Inhalt derselben in vier Indexbänden. Non potendo per riflesso economico consegnare a ciascuno una copia de’ tomi da me formati, ò voluto, che abbiate almeno un ristretto delle prin cipali indicazioni sotto le quali sono state raccolte ne’ sudetti volumi tutte le istruzioni, memorie e manoscritti sino al presente trovati. Durch die Drucklegung dieses Abrisses (ristretto) hoffte Fornici nicht nur seinen Collegen die Benützung des Archivs bedeutend zu erleichtern, sondern auch den Bestand desselben nach Möglichkeit vor Unfällen zu schützen, wie jener, welcher dasselbe nach dem Tode des Monsignor Dini be troffen hatte.
Im folgenden (S. 4 – 9 ) theilt der Verfasser die von ihm gewählte 15 Anordnung der Archivalien und die Eintheilung des vier Bände füllenden Verzeichnisses derselben mit, von welchem er hier einen Abriss bietet.
Aus dem Vorstehenden erfahren wir, dass das Archiv neuesten Datums ist. Im grossen und ganzen wurde es von Mgr.Dini in den letzten Jahrzehnten des verflossenen Jahrhunderts angelegt; eine Angabe,welche mich allerdings für das 14. Jahrhundert kaum etwas anderes als junge Abschriften hoffen liess. Doch etwas müssen doch wohl diese 653 Bände enthalten, und geschichtlichem Material kann es in ihnen kaum fehlen. Folgender Auszug aus dem Ristretto wird, wie ich hoffe, einen genügenden Einblick in dasselbe gewähren.
Dieser Ristretto selbst beginnt S. 11 unter der Ueberschrift: Ristretto delle principali indicazioni , sotto le quali sono raccolte in 653 volumi e descritte in quatro tomi d’indice tutte le istruzioni, memorie e manoscritti , che si conservano nell’Archivio de’Ceremonieri Pontificj.
(S.17) Vol. 26, I Appendice al tomo VII.
Trasporti privati (de cadaveri) dei Sommi Pontifici,pag.1.
Trasporti solenni, 13.
Di Benedetto XIII, 27.
Di Pio VI,33.
(S. 20) Vol.31, III Appendice al tomo VIII.
Essequie di Giuseppe, rè di Portogallo, pag. 174. Di Augusto,rè di Polonia,178.
Della regina di Svezia, 192.
Di Luigi I,rè di Spagna,206.
Di Cosimo III, duca di Toscana, 266.
Della regina d’Inghilterra, 294. Del rè d’Inghilterra, 812.
Del conte d’Albany, 886.
Vol.32, Supplemento alla IIIAppendice del tomo VIII.
Essequie di Giacomo III, Rè d’Inghilterra, pag. 2.
Vol.35,VI Appendice al tomo VIII.
Sovrani in Roma o nello Stato nel:
1475 Regina di Bosnia, 66.
1488 Regina di Dacia, 70.
1494 Carlo VIII, re di Francia, 78.
1515 Francesco I,re di Francia,92.
1529 Carlo V , imperatore in Bologna, 100.
1536 Carlo V , imperatore in Roma, 108.
1593 Principe Massimiliano di Baviera, 180.
1620 Principe di Savoia, 188.
1622 Principe di Condè, 189.
…
(S. 50) Decima raccolta di diarj edi memorie per formare i medesimi. Nella scanzia no 1.
Vol 378, t. 28. Dal 1518 al 1540 di Biagio da Cesena.
379, t. 29. Altra copia.
Nella scanzia no 2.
Vol 380, t 30 altra copia
381. 382, t. 31. 32. Altra copia in 8°, tomi 2.
383,t.33. Dal 1527 al 1532 del medesimo.
…
Schon eine flüchtige Durchsicht dieser Arbeit Fornici’s zeigt, dass die Correctur des Druckes wohl gänzlich dem guten Willen und dem Geschick des Setzers überlassen worden war. Daher die vielen Druckfehler, zumal in den Zahlen.
Die kurze Zeit,welche mir zur Erreichung meines Hauptzweckes verstattet war, concentrirte ich natürlich auf eine flüchtige Prüfung der für die ältere Zeit Ausbeute versprechenden Nummern 125-1371 Hierfür war ich zunächst auf den neuen Catalog des Archivs angewiesen. Derselbe führt den Titel:
‘Catalogo dei codici, protocolli e libri esistenti nel archivio dei ceremonieri pontificii , compilato da Alessandro Tortoli , ceremoniere pontificio ed archista nel 1864’.
Es ist leicht, ver mittelst dieses Cataloges die von Fornici verzeichneten Stücke zu finden.
Die Untersuchung ergab, dass alle der ältern Zeit an gehörigen Nummern nur in ganz jungen Abschriften vorliegen. So ist n. 125 , soviel ich feststellen konnte , eine Arbeit P a n vinio’s; n. 126 , das ‘Caeremoniale scriptum circa an. 130’ (!), eine im vorigen Jahrhundert gefertigte Abschrift eines der vielen ‘Libri ceremoniarum curiae’ der Vaticana. Das ‘Caere
moniale Innocentii III’ (n.127) ist dessen ‘expositio sacrificii Missae’ in ganz junger Abschrift. Das ‘Pontificale romanum scriptum XI° saeculo’ (n. 130) ist gleichfalls eine ganz moderne Abschrift einer Handschrift der Vaticana. Dasselbe gilt von n. 133: ‘Codex sacramentorum ex Gelasiano et Gregoriano con flatum’ (); es ist eine im vorigen Jahrhundert gefertigte A b schrift des Cod.E. 15 der Vallicelliana. N. 134 enthält zunächst den Benedictus Presbyter ‘ex cod. ms . cardinalis s. Susanae habiti a D. Josepho Costa eius pronepote’. Sodann : ‘Rubricae ad ritus ecclesiasticos pertinentes, desumptae ex breviario et missali s.Clarae, quod Assisii in ecclesia s.Damiani cum reli quiis asservatur’1. Hierauf der von Georg Cassander 1561 in Köln gedruckte ‘Ordo ecclesiasticus ecclesiae Romanae’. Endlich die von Mabillon unter dem Namen des Johannes Diaconus ge druckte Schrift: ‘De sancto sanctorum ecclesiae Lateranensis’; alles in Abschriften des vorigen Jahrhunderts.
Bietet also nach dem Gesagten das Archiv so gut wie nichts für die ersten drei der Perioden, welche ich eingangs in der Entwickelung des päpstlichen Ceremonienwesens unterschieden habe ; um so reichere Materialien enthält es für die vierte Epoche : die Zeit der Tagebücher.
Zum Schlusse verweise ich noch auf die gedruckte Ver ordnung , welche der spätere Cardinal Patrizi a m 1. Mai 1833 als Maggiordomo erliess 1, sowohl in betreff der Benützung des Archivs , als in Bezug auf Vermehrung desselben durch Fort führung der Tagebücher. Moroni 2 bietet einen kurzen Auszug aus dieser Verordnung.